In un mondo in cui ci sono squadre che non hanno paura a mettere insieme Hamilton e Leclerc o Bagnaia e Marquez, la Red Bull riconferma per altri due anni Sergio Perez accanto a Max Verstappen. Certo, gli ultimi tre mondiali vinti (e un’ipoteca sul quarto) danno ragione a Horner, ma con avversari sempre più vicini la sua scelta potrebbe essere perdente.
Perez sarà anche il re dei circuiri cittadini e il ministro della difesa messicano come recita il comunicato ufficiale riferendosi alla sua gara da tappo nel gran finale del 2021 ad Abu Dhabi, ma a 34 anni appena compiuti, c’era certamente di meglio in circolazione. Perez non migliorerà, non adessio che ormai ha 14 stagioni di Formula 1 alle spalle.
La Red Bull ha deciso di allungargli il contratto per togliersi un pensiero e non aggiungere variabili ad un futuro già pieno di incertezze: il dopo Newey, il nuovo motore fatto in casa, il processo Horner in arrivo. Avere un nuovo pilota da gestire, magari uno in grado di impensierire Max, sarebbe stato un problema in più così Horner ha preferito allungare la vita di Perez e togliersi il problema.
Contento lui. Contento Marko. Contenti tutti.
Un’altra bocciatura per i giovani della pattuglia Red Bull. Nessuna promozione per Tsunoda, nessun passo avanti per Lawson, fine del sogno per Ricciardo. Ma anche fine dei sogni per Carlos Sainz che adesso non avrò molto da scegliere. Gli restano solo Williams o Sauber/Audi visto che Mercedes pare decisa a promuovere Kimi Antonelli che anche in questi giorni è in pista. Certo potrebbe pensarci Alpine che si è liberata di Ocon, ma oggi il team francese pare davvero confuso.
Povero Carlos, meritava di più.


